La "sympathia rerum" di Girolamo Fracastoro - Pensarediverso. Fisica e metafisica quantistica.

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La "sympathia rerum" di Girolamo Fracastoro



La fisica quantistica ci insegna che le particelle, oltre ad attrarsi e respingersi, si riconoscono. Due particelle correlate non si perdono mai di vista, neppure se vengono poste ai due capi dell’universo. La sympathia quantistica non ha più bisogno del contatto fisico per manifestarsi.
1 - Girolamo Fracastoro, precursore della moderna epidemiologia.
Uno sguardo al passato ci consente di stabilire un collegamento sorprendentemente solido tra la situazione attuale e alcuni ragionamenti scientifici elaborati dall’umanista e filosofo veronese Girolamo Fracastoro nel XVI secolo. Egli descrisse alcune forme infettive che chiamava “seminaria morbi”, cioè “disseminatori di malattie”. Qualsiasi profano dell’argomento, alla luce delle conoscenze attuali, può immaginare che i “seminaria” fossero una descrizione primitiva degli attuali batteri e virus. In effetti, è proprio così, dal momento che, secondo Fracastoro, i “seminaria” erano responsabili di infezioni di vario tipo. Nella sua opera del 1530, “Syphilis sive morbus gallicus” (Sifilide, o morbo francese) egli descrive la nota malattia sessuale. Il nome è mutuato dal mito greco del pastore Sifilo, punito dal dio Apollo con questo morbo. Ancora oggi la malattia è conosciuta con lo stesso nome, ma in più sappiano che il “seminaria” responsabile è il batterio “Treponema pallidum”.
Nella sua opera del 1546, “De contagione et contagiosis morbi et curatione” Fracastoro sostiene che le malattie contagiose sono causate da esseri viventi microscopici e che la trasmissione tra esseri umani avviene tramite il passaggio di spore o semi dal malato al sano. In un’epoca in cui i microbi erano sconosciuti, Fracastoro immagina l’esistenza di particelle invisibili capaci di diffondere rapidamente le infezioni. In questo senso, egli può essere considerato il fondatore della epidemiologia.

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2 Il mistero dei “seminaria morbi”.
Ma da dove venivano i “seminaria”? Qui la risposta di Fracatoro i fa meno scientifica e lo scienziato lascia spazio al filosofo. In proposito, occorre ricordare una raccolta delle sue opere, edita nel 1555 a Venezia, che comprende anche il testo di filosofia naturale “De sympathia et antipatia rerum”. Nelle intenzioni dell’autore, quest’opera avrebbe dovuto essere pubblicata assieme al De contagione, poiché egli riteneva che i due testi si integrassero a vicenda.
Nel “De sympathia” Fracastoro sostiene che tutte le cose del mondo sono connesse tra loro da una forza naturale e universale. Anche l’uomo, in quanto componente della natura, non sfugge a questa forza. Si tratta della “Sympathia” che ogni parte prova verso il Tutto. Il Tutto ricambia ogni parte con la stessa sympathia.
3 Una intuizione troppo coraggiosa per l’epoca.

L’intuizione era troppo coraggiosa per l’epoca e successivamente Fracastoro la ridimensiona. Egli spiega che la Sympathia non va intesa come una forza attrattiva spirituale. Il senso della Sympathia è fisico. Le relazioni tra le cose vengono stabilite dai flussi di atomi, per cui nessuna cosa può avvenire senza un contatto fisico. In altre parole, l’autore sostiene che esiste attrazione tra le “cose simili” e repulsione tra le “cose dissimili”.

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4 analogia con la fisica delle particelle.

Oggi la fisica delle particelle ci insegna qualcosa di concettualmente simile, ma opposto nella pratica. Le particelle con carica uguale non si attraggono, ma si respingono e quelle con carica diversa si attraggono. Su un piano ulteriore la fisica quantistica ci insegna che le particelle, oltre ad attrarsi e respingersi, si riconoscono. Due particelle correlate non si perdono mai di vista, neppure se vengono poste ai due capi dell’universo. La sympathia quantistica non ha più bisogno del contatto fisico per manifestarsi. Il legame di conoscenza quantistica è una sympathia rerum che non richiede nessun contatto. È immateriale, psichica, “spirituale”. Giordano Bruno, filosofo della natura che sosteneva l’unità di infiniti mondi e universi, ha introdotto nei suoi dialoghi un personaggio, Fracastorio, che rappresenta palesemente il pensiero dello scienziato veronese.
5 Coincidenze significative.

La coincidenza tra gli studi di Fracastoro e gli avvenimenti attuali è stupefacente, al punto di lasciar supporre che si tratti ben più di una semplice coincidenza. Quando una coincidenza diventa particolarmente significativa si può parlare di sincronicità.
In effetti, a distanza di cinque secoli, ci ritroviamo a parlare di un morbo che si dissemina tra gli esseri umani. Nel momento in cui la scienza ci permetterebbe di sorridere sull’ipotesi che il morbo si diffonda per simpatia tra le cose, la fisica quantistica ci presenta una solida teoria del tutto, secondo cui ogni particella dell’universo è connessa (entangled) con tutte le altre in modo non fisico.
La connessione di tutto l’universo esiste con certezza. Questa connessione può essere verificata in piccolo nei laboratori, ma ovviamente non è limitata agli esperimenti dove vengono connesse due particelle o poche di più. È quella che possiamo definire “la madre di tutte le connessioni”, perché si è sviluppata alla nascita dell’universo, durante il Big Bang. In quell’istante tutte le particelle dell’universo sono nate assieme e perciò sono state correlate dalla immensa esplosione primordiale.
Un’altra coincidenza sta nella intelligenza del fenomeno. Oggi possiamo affermare che la sympathia rerum che unisce tutte le cose non è una capacità specifica della materia, ma una forza psichica capace di iniziative intelligenti, dette sincronicità. Sono iniziative che possono guidare l’uomo verso stadi evolutivi sempre più elevati.
6 Un curioso aneddoto.

La città di Verona ha voluto gratificare il suo illustre cittadino Girolamo Fracastoro con un omaggio. Nel centro della città, dove Via Fogge confluisce nella Piazza dei Signori, è stata eretta una statua a figura intera che lo rappresenta mentre tiene in mano un mappamondo. Proprio in quel punto, sotto la statua, dovevano passare giudici e avvocati diretti al vecchio palazzo del tribunale. Secondo la tradizione popolare, quel mappamondo (detto in dialetto la bala, la palla) cadrà sulla testa del primo galantuomo che ci passerà sotto. Tuttavia, dopo molti secoli, la palla è ancora saldamente fissata alla mano del filosofo.
Ammettiamo che un giorno la bala cada veramente sul capo di qualcuno. Potremmo considerare questo evento come una semplice casualità, oppure potremmo attribuirgli un senso, ritenendolo la manifestazione della profezia? La coincidenza tra il passaggio di una persona e la caduta della palla andrebbe considerata come un semplice caso oppure, secondo la teoria della sympathia rerum, dovremmo considerare i due fatti (il passaggio e la caduta) collegati da una forza misteriosa?

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7 Una questione di sincronicità.

Secondo la psicologia più attuale, la forza unificante dei due fatti coincidenti (passaggio e caduta) prende il nome di sincronicità. Evidentemente, se tutte le cose dell’universo sono rapportabili all’unità, allora ogni cosa deve avere un senso. Le cose più diverse e distanti devono combinarsi tra loro secondo una trama finalizzata a un disegno. Purtroppo, questo disegno sfugge completamente alla comprensione umana.
La sincronicità presuppone l’esistenza di una corrispondenza fra tre circostanze diversissime, ma soggette alla stessa sollecitazione: la credenza popolare, un mappamondo sospeso in alto, il passaggio di un galantuomo. In un certo momento del tempo e dello spazio queste circostanze generano una sincronicità per cui, secondo la tradizione, la palla cade e colpisce “il galantuomo” che transita sotto di essa.
Se questo è vero, esiste una regia, un principio vitale unico che pervade tutto l’universo. In quel particolare momento del tempo e dello spazio il principio vitale crea un microcosmo composto da quelle tre parti specifiche, che vengono eccitate affinché un episodio sincronicistico si realizzi. È importante sottolineare che ciò avviene nel contesto di un progetto globale, nel tempo globale e nello spazio globale. La caduta della palla non è indipendente da tutto quanto altro succede nell’universo, ma compone e completa una trama universale.
In questo principio vitale la parte sensoriale (la palla di pietra) e la parte extrasensoriale (la credenza popolare) si sovrappongono alla parte probabile (il passaggio del galantuomo). La sovrapposizione del sensoriale con l’extrasensoriale e con il probabile è la dimostrazione del fatto che realmente tutto è uno.
Se il fatto realmente avverrà, e la sfera di pietra cadrà su un passante, forse indagheremo ma non potremo mai risalire al motivo per cui quella sfera sia caduta proprio mentre quella persona stava passando. Tuttavia, esiste la possibilità che gli insuccessi dell’indagine non siano dovuti a una ineluttabile incomprensibilità del fenomeno. Più probabilmente, non comprendiamo alcuni fenomeni, perché i nostri metodi di indagine sono inadeguati o partono da presupposti errati.

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