Antologia > Paradossi logici e matematici
Una cascata
che scorre in un bosco deserto fa rumore?

Solitamente diamo per scontato che le cose
funzionino in un certo modo, dunque una cascata che scorre dovrebbe fare SEMPRE
rumore. Però…riflettendoci: che cosa è il rumore? È uno stimolo che sollecita
il nostro orecchio e viene trasmesso al cervello: solo nel cervello diventa
rumore.
1 No, non sempre la cascata fa rumore
Purtroppo, viviamo tra apparenza e illusione perché
siamo condizionati dai nostri sensi. Quella che chiamiamo “la realtà” non è
sempre tale.
In effetti, la cascata fa rumore solo se c’è
qualcuno, lì, a sentirla. Dunque, se il bosco è deserto la cascata non fa
rumore.
Che cosa è infatti il rumore? È uno stimolo che
sollecita il nostro orecchio e viene trasmesso al cervello: solo nel cervello
diventa rumore.
Dunque, seppure la cascata cadendo provoca delle
vibrazioni nell’aria, queste non sono affatto rumore. Lo diventano solo se c’è
un orecchio che le capta e le trasmette a un cervello: qui, finalmente,
diventano rumore.

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della collaborazione tra spirito e materia
2 Noi non sappiamo come sia fatta veramente “la
realtà”.
Platone ci descrive come prigionieri incatenati
nella caverna dei nostri sensi.
Ciò che noi percepiamo come realtà non è la
realtà, ma l’interpretazione che i nostri sensi ci danno di quanto ci circonda.
Nel notissimo “mito della caverna” Platone
descrive dei prigionieri incatenati in una caverna, costretti a guardare sempre
verso la parete di fondo; su questa parete si proiettano le loro ombre, a causa
della illuminazione posta alle loro spalle. Così pure sulla parete di fondo si
proiettano le ombre di tutte le attività che avvengono all’esterno, e che i
prigionieri non possono comprendere nella loro dimensione reale, in quanto, per
loro, la realtà sono “ciò che vedono”, cioè le ombre.
Anche noi riteniamo abitualmente che la realtà sia
ciò che possiamo “vedere” e “toccare”, senza sospettare che la nostra vista e
il nostro tatto MANIPOLANO E FALSANO ciò che abbiamo davanti, cioè trasformano
una realtà che non conosciamo assolutamente per renderla fruibile al nostro
cervello.
Solo uscendo dalla caverna si scoprirebbe la vera
luce. Purtroppo, tutti noi siamo prigionieri nella caverna dei nostri sensi (le
catene) e vediamo la realtà come ombra della realtà vera.
Secondo Platone, solo il saggio o il filosofo possono
liberarsi per rifiutare la falsità delle ombre e offrirsi alla vera luce.
3 Quanto vuoto c’è nella materia?
Normalmente tutti noi riteniamo che non esiste
niente di più reale della materia, dal momento che possiamo guardarla,
toccarla, pesarla, talvolta gustarla se la mangiamo oppure udirla se la
scuotiamo.
In realtà la materia è fatta di atomi, e gli atomi
sono fatti essenzialmente di vuoto. Un atomo è composto dal nucleo e dagli
elettroni che gli ruotano attorno. Bene, se ingrandissimo infinite volte il nucleo
fino a portarlo alle dimensioni di una lenticchia, allora l’elettrone più
esterno ruoterebbe alla distanza di un campo di calcio, cioè con un raggio di
45 metri!. In mezzo…niente.
Dunque, gli atomi sono fatti quasi totalmente di
vuoto. Ma allora, si dirà, perché se tocchiamo un oggetto lo sentiamo “duro”?
Anche questo è un inganno dei sensi: gli elettroni
ruotando velocissimamente generano un “effetto elica”. Sappiamo benissimo che
quando un’elica gira non possiamo avvicinare la mano perché, pur essendo
composta da due sole pale che coprono al massimo il 5% dell’area interessata
alla rotazione, per la velocità della rotazione stessa tutta l’area viene in
effetti coperta. Ciò detto, anche questa è una spiegazione comprensibile ma
semplicistica.

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4 Ma la materia esiste davvero?
In effetti, la materia non è quel che immaginiamo: se
dividessimo una pietra in pezzi sempre più piccoli, arriveremmo ad avere i
singoli atomi; ma cercando di dividere ancora, ci accorgeremmo che gli atomi
sono fatti di particelle le particelle… possono essere materia, oppure no. Come
insegna la fisica quantistica, le particelle sono massa e contemporaneamente sono
onde, cioè vibrazioni di energia, increspature del nulla portatrici non più di
massa ma di energia e informazione.

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